Questo fantastico blog, nasce con l' idea di dare finalmente libero sfogo a tutte quelle menti che sino ad oggi, non hanno mai trovato spazio...Menti che ogni giorno pensano a come poter farsi conoscere, ma che in fondo non hanno mai saputo da dove cominciare.... Cinema, sociale, carriera.Attualità, cronaca, politica, cucina. Bene adesso non ci resta che mettere "nero su bianco" tutto quello che ci passa per la testa e dare il via alla nostra "GARA".... "E CHE VINCA IL MIGLIORE"!!!!
martedì 15 novembre 2011
SETTE ANIME- SETTE LIBBRE
Sette anime (il cui titolo originale è 7 libbre), non è solo un semplice film sentimentale ma racconta la storia di un uomo ( Ben Thomas- il principale protagonista), un esattore delle tasse degli USA, il quale, in seguito alla morte della sua ragazza, preso dai sensi di colpa, decide di donare i suoi organi.
Intanto, in ospedale , conosce una ragazza della quale si innamora
e tutto "ricomincia a gonfie vele"...
Però, le cose cambiano quando entra in scena il fratello di Ben, il quale aiutandolo a riflettere, lo incita (indirettamente) al suicidio.
Il suo gesto estremo, non è privo di "significato"; infatti, per un' ultima volta, "ridona" la vita ad altre due persone (il famoso pianista e la sua ragazza) donando loro occhi e cuore...
E' facile dedurre che la tematica principale affrontata nel film, sia il gesto -giustificabile o meno- del suicidio (un argomento sul quale poter discutere diverse tesi)...In tal caso, però, il film, ha portato all' idea di una storia in cui non è un delinquente, un sicario o un uomo cattivo a togliersi la vita, ma "un santo" che sbaglia e si punisce.
In realtà, però, non sappiamo le reali motivazioni che lo spingono a queste sue "buone azioni" ed è proprio su questo "mistero" che il regista Muccino, realizza l' intera pellicola, "fornendo allo spettatore" un disorientamento iniziale ed un colpo di scena, che al termine "dovrebbe" spiazzare e commuovere....
...Utilizziamo "dovrebbe", perché già nel trailer del film, in alcuni flashback iniziali, nel titolo originale (appunto 7 libbre) sarebbe facile ricondurre alle motivazioni delle donazioni di Ben.
Purtroppo, nella prima parte, si ha una visione lenta di avvenimenti che , per l'intero film (ad eccezione del "riscatto finale"), sembrano slegati fra loro e portano lo spettatore ad annoiarsi...
Questi, però, sono errori dovuti alla regia ed alla sceneggiatura, i quali, nonostante si soffermino sul personaggio, rendono la vicenda complessa e priva di sfumature.
Anche la scelta di Will Smith, per l' interpretazione del personaggio di Ben Thomas, è a mio avviso, piuttosto sbagliata, in quanto sebbene dovrebbe essere distrutto dal senso di colpa, lo stesso, si propone come sempre in gran forma apportando perciò uno svantaggio a quello che è il vero significato del film.
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lunedì 7 novembre 2011
STATO O MAFIA?!?
Quella che voglio raccontarvi oggi, è una storia vera... Non c' è immaginazione, non c'è fantasia...
C' è solo grande amarezza per come ancora purtroppo "funzionano certi meccanismi"!
Luca, era un ragazzo che, come molti, dopo essersi laureato in ingegneria, non trovando un lavoro attinente alla sua facoltà, decise di f are un concorso per entrare a far parte dell' arma dei carabinieri...
Dopo alcuni mesi, ricevette una lettera, nella quale gli si chiedeva di andare a far visita medica; egli ritenuto "idoneo", entrò nel "corpo dello Stato".
Subito, chiamò suo fratello Giovanni (anch' egli carabiniere) per dargli la bella notizia...
Luca era molto contento -d'altronde, la sua passione, dopo l' ingegneria, era sempre stata quella!-; lo stesso, di sicuro, però, non sapeva quello che l' avrebbe atteso...
Egli era un ragazzo buono, umile, forse anche un po' timido, ma molto disponibile. Mai nessuno ebbe a che dire su di lui in paese e per questo era anche molto stimato.
Arrivato in caserma, fece amicizia - o almeno così credeva- con tutti i colleghi e diciamo che per i primi mesi, andò tutto bene...
Poi, di punto in bianco, un mattino tutti iniziarono a pretendere dallo stesso, che venisse offerto loro "cornetto e cappuccino".
La sua bontà, non lo spinse a vedere cosa ci fosse dietro questa loro richiesta...
Così, senza esitare, offrì a tutti la colazione... Questo accadde per un giorno, una settimana, un mese, due, tre -certo, anche se in caserma "allo spaccio", la colazione non costa quanto in un bar, di sicuro per enormi quantità, e per circa tre mesi, ha un prezzo consistente!-
Di fatto, egli, con lo stipendio, non riusciva ad arrivare a fine mese ed era costretto a chiamare i genitori, per farsi mandare dei soldi... Giustamente, quando Giovanni gli chiedeva in che modo Luca spendesse tutti questi soldi, egli colse l' occasione, per dirgli la verità, per sfogarsi, per raccontargli dei "tic" comparsi (a causa della pressione ricevuta e del forte stress) e lo informò della sua decisione di licenziarsi...
Giovanni -"ben agganciato"- sentite tutte queste cose, disse a Luca di non preoccuparsi, in quanto avrebbe pensato lui a risolvergli i problemi.
Dopo pochi giorni, Giovanni chiamò Luca e disse di invitare a cena tutti i colleghi, nel ristorante X -di amici mafiosi-, giacché sapeva lui "come far abbassar loro la cresta"... Luca seguito quanto detto dal fratello, andò dai colleghi e riferì loro che sarebbe stato ben lieto di offrirgli non solo la colazione, ma anche la cena.
Tutti, ignari, del seguito, rimasero stupiti... A bocca aperta...
Tant'è che baci ed abbracci,
"volavano" ovunque.
Giunta ormai l' ora della tanto attesa cena, quasi tutti andarono al ristorante e dopo aver mangiato e bevuto, il ristoratore (complice di Luca e di Giovanni), fece uscire tutti gli altri clienti e abbassò le serrande....
Tutti notarono che c'era qualcosa che non andasse, ma nessuno riusciva a spiegarsi quello che stava per accadere...
Ad un tratto, dalla cucina uscirono quattro persone armate di pistole e fucili, i quali portarono a tutti i colleghi il conto da pagare; questi, rimasero senza parole, ma presero ugualmente i soldi, convinti che sarebbero serviti per la cena, ma non sapevano che, in realtà, tutto quello denaro fosse per le colazioni che Luca ha dovuto offrire a tutti.
I complici dei due fratelli, dissero agli altri, che dall' indomani, nessuno avrebbe più dovuto approfittarsi di lui.
Ma come già detto prima, non tutti erano andati a cena e quindi, molti altri di loro erano ignari circa l' accaduto e dopo aver saputo come si era svolta la serata, increduli, continuarono comunque a farsi pagare la colazione
Luca chiamò nuovamente il fratello e gli disse che ancora non si era risolto del tutto il problema, giacché buona parte di loro, gli dava ancora fastidio. Giovanni, consigliò al fratello di invitarli a ballare nella discoteca X ed al loro arrivo, i buttafuori, li salutarono "a lor modo"...
Ognuno di loro, portò in caserma "un ricordino" e in giro si sparse la voce che Luca apparteneva ad un clan mafioso...
Ovviamente, questa voce arrivò persino al colonnello, il quale lo convocò, per dirgli che qualora fosse stato vero, lo avrebbe "radiato" dall' albo dei carabinieri.
Luca rispose che sarebbe stato anche disposto ad andar via, a patto che prima però avrebbe avvisato Striscia La Notizia di tutte le cassette di frutta, di formaggi e tutto il resto, che allo stesso colonnello, venivano regalate "sottobanco", riempendo la sua auto.
Il "superiore", certo che l' avrebbe fatto davvero, mise tutto a tacere.... Altrimenti che figura avrebbe fatto con tutti gli altri?!??
Così, da allora l' incubo per Luca finì la sua brillante carriera, non fu affatto intaccata.
Ho voluto raccontarvi di Luca, per dimostrare che il mondo di oggi, è un modo sporco, senza più alcun valore né, tanto meno, etica morale e sociale.
Luca era molto contento -d'altronde, la sua passione, dopo l' ingegneria, era sempre stata quella!-; lo stesso, di sicuro, però, non sapeva quello che l' avrebbe atteso...
Egli era un ragazzo buono, umile, forse anche un po' timido, ma molto disponibile. Mai nessuno ebbe a che dire su di lui in paese e per questo era anche molto stimato.
Arrivato in caserma, fece amicizia - o almeno così credeva- con tutti i colleghi e diciamo che per i primi mesi, andò tutto bene...
Poi, di punto in bianco, un mattino tutti iniziarono a pretendere dallo stesso, che venisse offerto loro "cornetto e cappuccino".
La sua bontà, non lo spinse a vedere cosa ci fosse dietro questa loro richiesta...
Così, senza esitare, offrì a tutti la colazione... Questo accadde per un giorno, una settimana, un mese, due, tre -certo, anche se in caserma "allo spaccio", la colazione non costa quanto in un bar, di sicuro per enormi quantità, e per circa tre mesi, ha un prezzo consistente!-
Di fatto, egli, con lo stipendio, non riusciva ad arrivare a fine mese ed era costretto a chiamare i genitori, per farsi mandare dei soldi... Giustamente, quando Giovanni gli chiedeva in che modo Luca spendesse tutti questi soldi, egli colse l' occasione, per dirgli la verità, per sfogarsi, per raccontargli dei "tic" comparsi (a causa della pressione ricevuta e del forte stress) e lo informò della sua decisione di licenziarsi...
Giovanni -"ben agganciato"- sentite tutte queste cose, disse a Luca di non preoccuparsi, in quanto avrebbe pensato lui a risolvergli i problemi.
Dopo pochi giorni, Giovanni chiamò Luca e disse di invitare a cena tutti i colleghi, nel ristorante X -di amici mafiosi-, giacché sapeva lui "come far abbassar loro la cresta"... Luca seguito quanto detto dal fratello, andò dai colleghi e riferì loro che sarebbe stato ben lieto di offrirgli non solo la colazione, ma anche la cena.
Tutti, ignari, del seguito, rimasero stupiti... A bocca aperta...
Tant'è che baci ed abbracci,
"volavano" ovunque.
Giunta ormai l' ora della tanto attesa cena, quasi tutti andarono al ristorante e dopo aver mangiato e bevuto, il ristoratore (complice di Luca e di Giovanni), fece uscire tutti gli altri clienti e abbassò le serrande....
Tutti notarono che c'era qualcosa che non andasse, ma nessuno riusciva a spiegarsi quello che stava per accadere...
Ad un tratto, dalla cucina uscirono quattro persone armate di pistole e fucili, i quali portarono a tutti i colleghi il conto da pagare; questi, rimasero senza parole, ma presero ugualmente i soldi, convinti che sarebbero serviti per la cena, ma non sapevano che, in realtà, tutto quello denaro fosse per le colazioni che Luca ha dovuto offrire a tutti.
I complici dei due fratelli, dissero agli altri, che dall' indomani, nessuno avrebbe più dovuto approfittarsi di lui.
Ma come già detto prima, non tutti erano andati a cena e quindi, molti altri di loro erano ignari circa l' accaduto e dopo aver saputo come si era svolta la serata, increduli, continuarono comunque a farsi pagare la colazione
Luca chiamò nuovamente il fratello e gli disse che ancora non si era risolto del tutto il problema, giacché buona parte di loro, gli dava ancora fastidio. Giovanni, consigliò al fratello di invitarli a ballare nella discoteca X ed al loro arrivo, i buttafuori, li salutarono "a lor modo"...
Ognuno di loro, portò in caserma "un ricordino" e in giro si sparse la voce che Luca apparteneva ad un clan mafioso...
Ovviamente, questa voce arrivò persino al colonnello, il quale lo convocò, per dirgli che qualora fosse stato vero, lo avrebbe "radiato" dall' albo dei carabinieri.
Luca rispose che sarebbe stato anche disposto ad andar via, a patto che prima però avrebbe avvisato Striscia La Notizia di tutte le cassette di frutta, di formaggi e tutto il resto, che allo stesso colonnello, venivano regalate "sottobanco", riempendo la sua auto.
Il "superiore", certo che l' avrebbe fatto davvero, mise tutto a tacere.... Altrimenti che figura avrebbe fatto con tutti gli altri?!??
Così, da allora l' incubo per Luca finì la sua brillante carriera, non fu affatto intaccata.
Ho voluto raccontarvi di Luca, per dimostrare che il mondo di oggi, è un modo sporco, senza più alcun valore né, tanto meno, etica morale e sociale.
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venerdì 4 novembre 2011
L' AMORE E' FATO O VOLONTA'???
Tutto cominciò in un bar...
Anna e Alberto, erano inizialmente due colleghi di lavoro, dai caratteri molto diversi...
Anna era diffidente, introversa, vedeva le cose in una certa maniera ed aveva un modo di valutare le persone a sé.
Alberto era invece tutto l' opposto: era più estroverso, scherzoso, socievole e viveva di sensazioni a pelle...
A lui piaceva Anna, ma questa si dimostrava ostile nei suoi confronti, in quanto per il suo modo di essere, lo riteneva antipatico....
Poi qualcosa cambiò....
Era una sera come tante ed Alberto fumava l' ultima sigaretta, prima di andar via dal bar, quando ad un tratto si avvicinò Anna e gli chiese: "hai da accendere???"...
Alberto dentro di sé, rifletté, poiché si accorse del modo diverso in cui Anna gli si era avvicinato...
- D'altronde lui era stato sempre gentile con lei, malgrado il suo comportamento, indirettamente scontroso-.
Così Alberto, diede l' accendino ad Anna e colse l' occasione per scambiarci quattro chiacchiere -poiché prima era sempre stato impossibile-.
Poi, fatta ormai ora di andare, i due si salutarono, augurandosi la buona notte.
Dal giorno seguente, Anna cambiò atteggiamento nei confronti di Alberto, tant' è che iniziò a fargli delle battutine ed a scherzare con lui per tutta la sera...
Così, egli si fece coraggio e la invitò ad andare a prendere qualcosa in un pub, dopo il lavoro; ella senza esitare accettò ed insieme trascorsero una piacevole serata.
Da allora, continuarono ad uscire insieme tutte le sere, fino a che una in particolare, Anna lo fissò negli occhi e lo baciò;
egli rimase senza parole e convinto che si trattasse di un sogno, si diede un pizzicotto...
Anna rise, dicendogli :"non è un sogno, è tutto vero" ed imbarazzati entrambi, continuarono a baciarsi....
Poi, vista la tarda ora, Alberto l' accompagnò a casa, ma quando lei scese dall' auto, notò che il padre "la stava spiando"; prima di entrare in casa, questo la rimproverò dicendole :"non è ora di rientrare"... Alberto, non sapendo cosa dire, cercò di giustificare il ritardo, ma il padre della giovane gli disse "tu non intrometterti", così salutò e andò via.
Il giorno dopo, Anna in lacrime,
disse ad Alberto che non avrebbero più potuto vedersi, poiché il padre non voleva che lei continuasse a lavorare lì, in quanto si finiva troppo tardi... Per Anna, fu il momento buono -ma inutile- per ribellarsi al papà, il quale da sempre l' ha ostacolata nelle sue scelte; tant'è che i due finirono per litigare e lui la picchiò.
Alberto, ormai molto innamorato di Anna, decise di andarci a parlare, per fargli ancora una volta le scuse, promettendogli che non sarebbe più successo e per contestare il suo comportamento violento nei confronti della ragazza.
L' uomo gli disse "non sta a te giudicare come devo comportarmi con mia figlia, perciò vai via da casa mia, non farti vedere più e lasciala in pace"...Alberto andò via.
Anna, conoscendo il duro carattere del padre, stanca di aver subito l' ennesima offesa e percossa, decise di fare una fuga con il fidanzato... I due si organizzarono ed in pochi giorni, erano ormai lontani "dal mondo che voleva dividerli"... Cambiando paese, andarono ad abitare insieme, cercarono e trovarono un lavoro per entrambi... Sistematisi economicamente, si sposarono e dopo poco tempo, ebbero un bellissimo bambino.
L' unica persona di famiglia con la quale rimase in contatto Anna, era la mamma, con la quale aveva sempre avuto un bellissimo rapporto...
Quanto al padre... Che dire...
...Purtroppo la rigidità e l' ossessione morbosa di voler controllare la vita delle persone che si amano, non porta a nulla di buono... Ma semplicemente alla rottura di un rapporto ed al conseguente odio che si ha nel ricordare lo stesso...
Proprio com'è successo ad Anna.
Anna e Alberto, erano inizialmente due colleghi di lavoro, dai caratteri molto diversi...
Anna era diffidente, introversa, vedeva le cose in una certa maniera ed aveva un modo di valutare le persone a sé.
Alberto era invece tutto l' opposto: era più estroverso, scherzoso, socievole e viveva di sensazioni a pelle...
A lui piaceva Anna, ma questa si dimostrava ostile nei suoi confronti, in quanto per il suo modo di essere, lo riteneva antipatico....
Poi qualcosa cambiò....
Era una sera come tante ed Alberto fumava l' ultima sigaretta, prima di andar via dal bar, quando ad un tratto si avvicinò Anna e gli chiese: "hai da accendere???"...
Alberto dentro di sé, rifletté, poiché si accorse del modo diverso in cui Anna gli si era avvicinato...
- D'altronde lui era stato sempre gentile con lei, malgrado il suo comportamento, indirettamente scontroso-.
Così Alberto, diede l' accendino ad Anna e colse l' occasione per scambiarci quattro chiacchiere -poiché prima era sempre stato impossibile-.
Poi, fatta ormai ora di andare, i due si salutarono, augurandosi la buona notte.
Dal giorno seguente, Anna cambiò atteggiamento nei confronti di Alberto, tant' è che iniziò a fargli delle battutine ed a scherzare con lui per tutta la sera...
Così, egli si fece coraggio e la invitò ad andare a prendere qualcosa in un pub, dopo il lavoro; ella senza esitare accettò ed insieme trascorsero una piacevole serata.
Da allora, continuarono ad uscire insieme tutte le sere, fino a che una in particolare, Anna lo fissò negli occhi e lo baciò;
egli rimase senza parole e convinto che si trattasse di un sogno, si diede un pizzicotto...
Anna rise, dicendogli :"non è un sogno, è tutto vero" ed imbarazzati entrambi, continuarono a baciarsi....
Poi, vista la tarda ora, Alberto l' accompagnò a casa, ma quando lei scese dall' auto, notò che il padre "la stava spiando"; prima di entrare in casa, questo la rimproverò dicendole :"non è ora di rientrare"... Alberto, non sapendo cosa dire, cercò di giustificare il ritardo, ma il padre della giovane gli disse "tu non intrometterti", così salutò e andò via.
Il giorno dopo, Anna in lacrime,
disse ad Alberto che non avrebbero più potuto vedersi, poiché il padre non voleva che lei continuasse a lavorare lì, in quanto si finiva troppo tardi... Per Anna, fu il momento buono -ma inutile- per ribellarsi al papà, il quale da sempre l' ha ostacolata nelle sue scelte; tant'è che i due finirono per litigare e lui la picchiò.
Alberto, ormai molto innamorato di Anna, decise di andarci a parlare, per fargli ancora una volta le scuse, promettendogli che non sarebbe più successo e per contestare il suo comportamento violento nei confronti della ragazza.
L' uomo gli disse "non sta a te giudicare come devo comportarmi con mia figlia, perciò vai via da casa mia, non farti vedere più e lasciala in pace"...Alberto andò via.
Anna, conoscendo il duro carattere del padre, stanca di aver subito l' ennesima offesa e percossa, decise di fare una fuga con il fidanzato... I due si organizzarono ed in pochi giorni, erano ormai lontani "dal mondo che voleva dividerli"... Cambiando paese, andarono ad abitare insieme, cercarono e trovarono un lavoro per entrambi... Sistematisi economicamente, si sposarono e dopo poco tempo, ebbero un bellissimo bambino.
L' unica persona di famiglia con la quale rimase in contatto Anna, era la mamma, con la quale aveva sempre avuto un bellissimo rapporto...
Quanto al padre... Che dire...
...Purtroppo la rigidità e l' ossessione morbosa di voler controllare la vita delle persone che si amano, non porta a nulla di buono... Ma semplicemente alla rottura di un rapporto ed al conseguente odio che si ha nel ricordare lo stesso...
Proprio com'è successo ad Anna.
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