Questo fantastico blog, nasce con l' idea di dare finalmente libero sfogo a tutte quelle menti che sino ad oggi, non hanno mai trovato spazio...Menti che ogni giorno pensano a come poter farsi conoscere, ma che in fondo non hanno mai saputo da dove cominciare.... Cinema, sociale, carriera.Attualità, cronaca, politica, cucina.
Bene adesso non ci resta che mettere "nero su bianco" tutto quello che ci passa per la testa e dare il via alla nostra "GARA".... "E CHE VINCA IL MIGLIORE"!!!!
Chi di voi, non ha mai ascoltato almeno una volta, quella dolcissima melodia cantata dai tutti quei meravigliosi bimbi?!?
Bè, credo proprio nessuno.... Infatti le note di "A Natale puoi", entrano silenziosamente nei cuori di tutti ed anche l' animo più "duro", viene addolcito semplicemente da un' atmosfera che da subito diventa magica....
Ed è subito Natale... Ma non il Natale inteso come "shopping, regali, scampagnate, viaggi, vacanza o maxi cenoni" -che in fin dei conti, non disdegnano-, al contrario, intendo quel Natale che nasce dalla fede, dal giorno che tutti i cristiani festeggiano, in onore della nascita del Signore.... Il 25 Dicembre :una data da ricordare non per "il mangia mangia" che si va a creare, bensì per la magica atmosfera che scalda i cuori e le case di tutti, una data nella quale più di tutte si sente nell' aria, il buon profumo di pino, quercia o abete e si vede uscire dai camini il fumo della legna che brucia, il quale diventa però inspiegabilmente stupendo ...
E poi, non serve molto a creare un' atmosfera calda e piacevolmente colorata, basta solo fare un viaggio mentale nel passato e rievocare tutti quei bei momenti legati al gioco, al sogno... Al vero profumo dell' albero di Natale,
Sette anime (il cui titolo originale è 7 libbre), non è solo un semplice film sentimentale ma racconta la storia di un uomo ( Ben Thomas- il principale protagonista), un esattore delle tasse degli USA, il quale, in seguito alla morte della sua ragazza, preso dai sensi di colpa, decide di donare i suoi organi.
Intanto, in ospedale , conosce una ragazza della quale si innamora
e tutto "ricomincia a gonfie vele"...
Però, le cose cambiano quando entra in scena il fratello di Ben, il quale aiutandolo a riflettere, lo incita (indirettamente) al suicidio.
Il suo gesto estremo, non è privo di "significato"; infatti, per un' ultima volta, "ridona" la vita ad altre due persone (il famoso pianista e la sua ragazza) donando loro occhi e cuore...
E' facile dedurre che la tematica principale affrontata nel film, sia il gesto -giustificabile o meno- del suicidio (un argomento sul quale poter discutere diverse tesi)...In tal caso, però, il film, ha portato all' idea di una storia in cui non è un delinquente, un sicario o un uomo cattivo a togliersi la vita, ma "un santo" che sbaglia e si punisce.
In realtà, però, non sappiamo le reali motivazioni che lo spingono a queste sue "buone azioni" ed è proprio su questo "mistero" che il regista Muccino, realizza l' intera pellicola, "fornendo allo spettatore" un disorientamento iniziale ed un colpo di scena, che al termine "dovrebbe" spiazzare e commuovere....
...Utilizziamo "dovrebbe", perché già nel trailer del film, in alcuni flashback iniziali, nel titolo originale (appunto 7 libbre) sarebbe facile ricondurre alle motivazioni delle donazioni di Ben.
Purtroppo, nella prima parte, si ha una visione lenta di avvenimenti che , per l'intero film (ad eccezione del "riscatto finale"), sembrano slegati fra loro e portano lo spettatore ad annoiarsi...
Questi, però, sono errori dovuti alla regia ed alla sceneggiatura, i quali, nonostante si soffermino sul personaggio, rendono la vicenda complessa e priva di sfumature.
Anche la scelta di Will Smith, per l' interpretazione del personaggio di Ben Thomas, è a mio avviso, piuttosto sbagliata, in quanto sebbene dovrebbe essere distrutto dal senso di colpa, lo stesso, si propone come sempre in gran forma apportando perciò uno svantaggio a quello che è il vero significato del film.
Quella che voglio raccontarvi oggi, è una storia vera... Non c' è immaginazione, non c'è fantasia...
C' è solo grande amarezza per come ancora purtroppo "funzionano certi meccanismi"!
Luca, era un ragazzo che, come molti, dopo essersi laureato in ingegneria, non trovando un lavoro attinente alla sua facoltà, decise di f are un concorso per entrare a far parte dell' arma dei carabinieri...
Dopo alcuni mesi, ricevette una lettera, nella quale gli si chiedeva di andare a far visita medica; egli ritenuto "idoneo", entrò nel "corpo dello Stato".
Subito, chiamò suo fratello Giovanni (anch' egli carabiniere) per dargli la bella notizia...
Luca era molto contento -d'altronde, la sua passione, dopo l' ingegneria, era sempre stata quella!-; lo stesso, di sicuro, però, non sapeva quello che l' avrebbe atteso...
Egli era un ragazzo buono, umile, forse anche un po' timido, ma molto disponibile. Mai nessuno ebbe a che dire su di lui in paese e per questo era anche molto stimato.
Arrivato in caserma, fece amicizia - o almeno così credeva- con tutti i colleghi e diciamo che per i primi mesi, andò tutto bene...
Poi, di punto in bianco, un mattino tutti iniziarono a pretendere dallo stesso, che venisse offerto loro "cornetto e cappuccino".
La sua bontà, non lo spinse a vedere cosa ci fosse dietro questa loro richiesta...
Così, senza esitare, offrì a tutti la colazione... Questo accadde per un giorno, una settimana, un mese, due, tre -certo, anche se in caserma "allo spaccio", la colazione non costa quanto in un bar, di sicuro per enormi quantità, e per circa tre mesi, ha un prezzo consistente!-
Di fatto, egli, con lo stipendio, non riusciva ad arrivare a fine mese ed era costretto a chiamare i genitori, per farsi mandare dei soldi... Giustamente, quando Giovanni gli chiedeva in che modo Luca spendesse tutti questi soldi, egli colse l' occasione, per dirgli la verità, per sfogarsi, per raccontargli dei "tic" comparsi (a causa della pressione ricevuta e del forte stress) e lo informò della sua decisione di licenziarsi...
Giovanni -"ben agganciato"- sentite tutte queste cose, disse a Luca di non preoccuparsi, in quanto avrebbe pensato lui a risolvergli i problemi.
Dopo pochi giorni, Giovanni chiamò Luca e disse di invitare a cena tutti i colleghi, nel ristorante X -di amici mafiosi-, giacché sapeva lui "come far abbassar loro la cresta"... Luca seguito quanto detto dal fratello, andò dai colleghi e riferì loro che sarebbe stato ben lieto di offrirgli non solo la colazione, ma anche la cena.
Tutti, ignari, del seguito, rimasero stupiti... A bocca aperta...
Tant'è che baci ed abbracci,
"volavano" ovunque.
Giunta ormai l' ora della tanto attesa cena, quasi tutti andarono al ristorante e dopo aver mangiato e bevuto, il ristoratore (complice di Luca e di Giovanni), fece uscire tutti gli altri clienti e abbassò le serrande....
Tutti notarono che c'era qualcosa che non andasse, ma nessuno riusciva a spiegarsi quello che stava per accadere...
Ad un tratto, dalla cucina uscirono quattro persone armate di pistole e fucili, i quali portarono a tutti i colleghi il conto da pagare; questi, rimasero senza parole, ma presero ugualmente i soldi, convinti che sarebbero serviti per la cena, ma non sapevano che, in realtà, tutto quello denaro fosse per le colazioni che Luca ha dovuto offrire a tutti.
I complici dei due fratelli, dissero agli altri, che dall' indomani, nessuno avrebbe più dovuto approfittarsi di lui.
Ma come già detto prima, non tutti erano andati a cena e quindi, molti altri di loro erano ignari circa l' accaduto e dopo aver saputo come si era svolta la serata, increduli, continuarono comunque a farsi pagare la colazione
Luca chiamò nuovamente il fratello e gli disse che ancora non si era risolto del tutto il problema, giacché buona parte di loro, gli dava ancora fastidio. Giovanni, consigliò al fratello di invitarli a ballare nella discoteca X ed al loro arrivo, i buttafuori, li salutarono "a lor modo"...
Ognuno di loro, portò in caserma "un ricordino" e in giro si sparse la voce che Luca apparteneva ad un clan mafioso...
Ovviamente, questa voce arrivò persino al colonnello, il quale lo convocò, per dirgli che qualora fosse stato vero, lo avrebbe "radiato" dall' albo dei carabinieri.
Luca rispose che sarebbe stato anche disposto ad andar via, a patto che prima però avrebbe avvisato Striscia La Notizia di tutte le cassette di frutta, di formaggi e tutto il resto, che allo stesso colonnello, venivano regalate "sottobanco", riempendo la sua auto.
Il "superiore", certo che l' avrebbe fatto davvero, mise tutto a tacere.... Altrimenti che figura avrebbe fatto con tutti gli altri?!??
Così, da allora l' incubo per Luca finì la sua brillante carriera, non fu affatto intaccata.
Ho voluto raccontarvi di Luca, per dimostrare che il mondo di oggi, è un modo sporco, senza più alcun valore né, tanto meno, etica morale e sociale.
Anna e Alberto, erano inizialmente due colleghi di lavoro, dai caratteri molto diversi...
Anna era diffidente, introversa, vedeva le cose in una certa maniera ed aveva un modo di valutare le persone a sé.
Alberto era invece tutto l' opposto: era più estroverso, scherzoso, socievole e viveva di sensazioni a pelle...
A lui piaceva Anna, ma questa si dimostrava ostile nei suoi confronti, in quanto per il suo modo di essere, lo riteneva antipatico....
Poi qualcosa cambiò....
Era una sera come tante ed Alberto fumava l' ultima sigaretta, prima di andar via dal bar, quando ad un tratto si avvicinò Anna e gli chiese: "hai da accendere???"...
Alberto dentro di sé, rifletté, poiché si accorse del modo diverso in cui Anna gli si era avvicinato...
- D'altronde lui era stato sempre gentile con lei, malgrado il suo comportamento, indirettamente scontroso-.
Così Alberto, diede l' accendino ad Anna e colse l' occasione per scambiarci quattro chiacchiere -poiché prima era sempre stato impossibile-.
Poi, fatta ormai ora di andare, i due si salutarono, augurandosi la buona notte.
Dal giorno seguente, Anna cambiò atteggiamento nei confronti di Alberto, tant' è che iniziò a fargli delle battutine ed a scherzare con lui per tutta la sera...
Così, egli si fece coraggio e la invitò ad andare a prendere qualcosa in un pub, dopo il lavoro; ella senza esitare accettò ed insieme trascorsero una piacevole serata.
Da allora, continuarono ad uscire insieme tutte le sere, fino a che una in particolare, Anna lo fissò negli occhi e lo baciò;
egli rimase senza parole e convinto che si trattasse di un sogno, si diede un pizzicotto...
Anna rise, dicendogli :"non è un sogno, è tutto vero" ed imbarazzati entrambi, continuarono a baciarsi....
Poi, vista la tarda ora, Alberto l' accompagnò a casa, ma quando lei scese dall' auto, notò che il padre "la stava spiando"; prima di entrare in casa, questo la rimproverò dicendole :"non è ora di rientrare"... Alberto, non sapendo cosa dire, cercò di giustificare il ritardo, ma il padre della giovane gli disse "tu non intrometterti", così salutò e andò via.
Il giorno dopo, Anna in lacrime,
disse ad Alberto che non avrebbero più potuto vedersi, poiché il padre non voleva che lei continuasse a lavorare lì, in quanto si finiva troppo tardi... Per Anna, fu il momento buono -ma inutile- per ribellarsi al papà, il quale da sempre l' ha ostacolata nelle sue scelte; tant'è che i due finirono per litigare e lui la picchiò.
Alberto, ormai molto innamorato di Anna, decise di andarci a parlare, per fargli ancora una volta le scuse, promettendogli che non sarebbe più successo e per contestare il suo comportamento violento nei confronti della ragazza.
L' uomo gli disse "non sta a te giudicare come devo comportarmi con mia figlia, perciò vai via da casa mia, non farti vedere più e lasciala in pace"...Alberto andò via.
Anna, conoscendo il duro carattere del padre, stanca di aver subito l' ennesima offesa e percossa, decise di fare una fuga con il fidanzato... I due si organizzarono ed in pochi giorni, erano ormai lontani "dal mondo che voleva dividerli"... Cambiando paese, andarono ad abitare insieme, cercarono e trovarono un lavoro per entrambi... Sistematisi economicamente, si sposarono e dopo poco tempo, ebbero un bellissimo bambino.
L' unica persona di famiglia con la quale rimase in contatto Anna, era la mamma, con la quale aveva sempre avuto un bellissimo rapporto...
Quanto al padre... Che dire...
...Purtroppo la rigidità e l' ossessione morbosa di voler controllare la vita delle persone che si amano, non porta a nulla di buono... Ma semplicemente alla rottura di un rapporto ed al conseguente odio che si ha nel ricordare lo stesso...
Proprio com'è successo ad Anna.
Se fino a ieri si trascorreva un po' di tempo con gli amici al bar, per ritrovarsi, giocare a scopa, o a briscola, o per bere qualcosa insieme, oggi si trascorre molto più tempo a giocare e non più con le carte napoletane, ma con quelle da poker...
Credo che tutti ormai conoscano la nuova tendenza del momento: il poker texas hold' em,
il quale ha preso il sopravvento su quello tradizionale ed è sempre più pubblicizzato anche in tv.
Ciò che più mi lascia perplessa, è che se un tempo i giocatori di poker- gioco d'azzardo e quindi illegale- erano soprattutto quei "ricconi", che si riunivano "clandestinamente", oggi sono proprio quelle persone che già "stentano a campare" ad accanirsi sempre di più.
Prima di raccontarvi la storia di una persona che esiste davvero, voglio premettere che sono dell'idea che nella vita, un uomo non debba pensare soltanto al lavoro, ma anche ad un hobby, che però non dovrebbe ledere né a lui né alla sua famiglia; se l' hobby però,diventa un vizio vuol dire che non parliamo più di un semplice svago, bensì di una malattia...
Proprio com' è capitato a Charly; egli è un uomo di mezza età, con moglie, cinque figli e con un umile lavoro di fruttivendolo ambulante.
Egli "cominciò" a giocare a suo tempo, solo per svago... Oggi invece, si ritrova ad essere poker-dipendente ed a non accorgersene nemmeno.
Charly esce da casa alle sei del mattino, per andare a lavoro e alla sera, anziché ritornare a casa, "corre" a giocare, sino al mattino seguente, investendo -senza successo- tutto il guadagno di un' intera giornata lavorativa.
Egli non si rende conto della sua ossessione e del fatto che a casa non porta un euro; anche se "a mandare avanti" la famiglia, ci pensano la moglie e il figlio, i quali "vanno a rompersi la schiena" in campagna tutti i giorni.
Charly possiede un furgone, che per lui non è solo un mezzo di trasporto e di lavoro, ma anche una casa...E già... perché lo stesso, quando ha "un'oretta di buco ", prima di andare a lavorare, ne approfitta per farsi una pennichella... Senza rendersi conto che così facendo potrebbe perdere la sua famiglia e rimanere realmente solo...
Il gioco, per Charly è qualcosa di vitale; tant'è che mentre gioca, si addormenta e quando arriva il suo turno, tutti devono svegliarlo
per chiedergli cosa intende fare...Egli risponde senza aver nemmeno ricontrollato le sue carte e perdendo tutto ciò che ha puntato, si prende a schiaffi da solo.
La sua vita va avanti in questo modo da molto tempo ormai... Però mi chiedo: "Fino a che punto i suoi familiari sono disposti a sopportarlo?!?"
Personalmente, trovo squallido il comportamento di molte persone che, come Charly, lavorano solo per giocare rischiando di perdere la propria famiglia e nel peggiore dei casi, anche i propri beni materiali.
Per me questi, non sono uomini, ma dei veri e propri "quaquaraqua".
http://www.bianconiglio.info/
Voglio raccontarvi una storia, quella di due ragazzi Antonio e Paolo, amici sin da bambini... I loro nonni, poichè si ritrovavano ogni sera in piazza, li portavano con loro e così, stavano insieme nonni e nipoti... -D' altronde si sa, quando si è bambini, ci si affeziona subito-
Intanto "i pargoli" crescevano ed andavano sempre insieme... Dall' asilo, alla scuola elementare, fino ad arrivare alle scuole medie....
Poi per i due, le strade si divisero, ma non le loro vite, tant' è che il loro rapporto di amicizia, divenne sempre più affiatato...; infatti Antonio e Paolo al ritorno da scuola erano sempre insieme... A "studiare", ad uscire , a fare "cavolate"...
Paolo, decise poi, di abbandonare la scuola superiore ed intraprendere la carriera lavorativa, così prese la patente e comprò una macchina tutta per sè...
Antonio dovette, un giorno andare a fare la visita di leva militare e chiese a Paolo se avesse potuto accompagnarlo, in quanto non voleva andare con il treno -considerando che qui da noi, abbiamo linee ferroviarie ad alta velocità!-...
Naturalmente, senza esitazione, Paolo disse che non ci sarebbero stati problemi e che l' avrebbe accompagnato...
Avrebbe mai potuto "lasciare a piedi" il suo migliore amico?!?...
Nonostante Paolo non fosse ancora molto pratico nella guida (immettendosi in strade con divieto d' accesso ed effettuando inversioni, anche se non si poteva fare!, riuscirono comunque a trovare la giusta strada...
Paolo nutriva una grande stima nei confronti di Antonio, malgrado questi, aveva spesso comportamenti un po' "antipatici"...
Ad esempio, quando i due uscivano insieme, Antonio non aveva mai più di 2000 lire in tasca, e quindi pagava sempre Paolo -ma questo non dava peso più di tanto a tutto ciò, in quanto di buon cuore....
Allo stesso tempo, però, Antonio vestiva sempre con grandi marche -e questo secondo voi, è giusto, se poi non si hanno nemmeno i soldi per offrire un gelato ad un caro amico?!?-
Inoltre, ogni qualvolta Paolo andava a casa di Antonio, la mamma faceva sempre battutine dettate dall'invidia e da un po' di malignità (poiché pensava che Paolo avesse "i soldi" -in realtà i suoi genitori, possedevano solo una casa di 70 mq)...
Resta il fatto che, oggi chi ha una villa immensa è proprio Antonio....-E ditemi voi chi è "il benestante"?!?-
Però, tutto sommato, gli volevano un gran bene...
Poi l' amicizia con Antonio, finì quando questi, una sera fece una stupida battuta sulla ragazza di Paolo -forse, in quel momento, Antonio aveva dimenticato che si trattasse della ragazza del suo migliore amico!-
Da quel momento, Paolo, preferì "mandare all' aria" un' amicizia di ben 26 anni, piuttosto che continuarla con uno che non lo meritava!...
I genitori di ambo le parti, ci rimasero male, ma purtroppo quando una persona nella vita dà molto ed in cambio riceve nulla, bè mi viene da pensare
: "L' amicizia esiste davvero, oppure è tutto frutto di una cruda realtà, fatta soltanto di interessi?!?"
A tal proposito, vorrei riportarvi una citazione che dice: " A FAR MALE, NON E' MALE
ED A FAR BENE NON E' BENE!!!"
Policoro- MT, Basilicata
Era ora che il 1° cittadino, Nicola Lopatriello, in qualità di rappresentante della "città", iniziasse a mettersi a disposizione dei cittadini, seriamente,...
Adesso vi spiego... Egli ha voluto dare la possibilità a famiglie, giovani ed anziani, di esprimere il proprio giudizio, circa i suoi lavori già svolti e sui progetti futuri, ancora in fase di valutazione...
Tutto questo per la crescita del paese; ovviamente, credo che oltre a complimentarsi con lui, qualcun altro sarà pronto (o meglio sfrutterà l' occasione) per fargli qualche critica...
Ma si sa, Nicola Lopatriello, è molto professionale e di conseguenza, sono sicura che accetterà "debiti e crediti", allo stesso attribuiti, traendone solo giovamento...
La cosa bella è proprio che, se fino a ieri, occorresse avere un appuntamento, per parlare con il sindaco, nel suo ufficio comunale, bé oggi è possibile ospitarlo a casa propria...
E già, avete letto bene... Lo stesso ha voluto mettersi a disposizione dei compaesani, senza che questi si "scomodino"; credeteci, è vero...
...Lo dimostra persino il fatto che Lopatriello, abbia esposto, pubblicamente, il suo numero di cellulare ed un articolo su un quotidiano locale, evidenziando la sua piena disponibilità 24/24 h e rispondendo ad ogni qualsiasi esigenza del cittadino...
Personalmente, penso che sia un buon passo; sembra davvero buona come idea iniziale...
..Anche perché, se fino a ieri ce li siamo trovati davanti la porta di casa, solo durante il periodo elettorale e poi, passato tutto, non salutavano nemmeno!- spero che questo, non sia un nuovo modo per "farsi pubblicità", prendendo in giro le persone, servendosi di questi annunci....
Se "la cosa" fosse davvero "reale e pulita", magari anche gli altri sindaci, adottassero lo stesso servizio in tutti i paesini...
A questo punto, non resta che complimentarci con il 1° cittadino di Policoro,
augurandogli un Buon Lavoro!!!
Directory Guest
Questa è la storia di Mary, una ragazza come tante, nella quale ognuno di noi, potrebbe riconoscersi.; è giovane, intraprendente, ambiziosa, apparentemente non bellissima, ma con un unico sogno nel cassetto: quello di diventare una vera giornalista a tutti gli effetti!...
Mary, vive in un paesino molto piccolo e "fuori dal modo" -proprio uno di quei paesi, nel quale tutti sanno di tutti- ...
Un giorno, stufa delle suo essere insoddisfatta, decide di partire, anche a costo di lasciare la sua famiglia, e di andare a cercare fortuna altrove -consapevole che lì troverà tutta un' altra cultura...
Arrivata a New York, Mary ritrova un suo cugino (gay, ma lei non lo sa),con il quale non aveva contatti da più di dieci anni ed insieme vanno a cercare una casa nella quale poter vivere... Non faticano a trovarla, tant' è che dopo poche ore si ritrova già dentro la sua nuova casuccia - certo, non bellissima, in quanto molto economica- , ma Mary, non dispera....
...Sicura che, attraverso un po' di "olio di gomito", un po' di fantasia ed un pizzico di fortuna, farà di quella "catapecchia" una "casa da amare" si dà subito da fare...
Parlo di fortuna, in quanto -proprio come accade nei film-, accanto il suo portone, vi è un appartamento nel quale abita Simon... Un bel giovane, senza titoli e senza molti soldi, il quale però "possiede" tanta umiltà ed un lavoro... Quello di arredatore....
E già proprio quello che ci vuole per Mary... I due fanno subito amicizia ed ovviamente Simon le dà un grande aiuto nel ristrutturare casa, praticamente a costo 0...
Nel frattempo, Mary, va subito alla ricerca di un lavoro e senza perder tempo, invia curriculum e sostiene colloqui... Ma niente di concreto...
Poi un giorno, decide di andare in una sede giornalistica, parla direttamente con il direttore -un uomo affascinante che però non le presta molte attenzioni....
Mary, dentro di sé sente che qualcosa non va... Ne parla con il cugino, il quale insieme al gruppo dei suoi amici (anch'essi omosessuali), decide di darle una "rinfrescata", trasformandola del tutto...
Vi rendo l' idea: abiti larghi e "sciatti", capelli "ribelli", occhialoni, aspetto trasandato e scarpe da ginnastica... "Spariscono"....
Mentre "trovano spazio" tailleur, lenti a contatto, capelli raccolti, look curato, tacchi a spillo e pochette....
Il risultato?!?!!??... Una donna da favola....
Dopo pochi giorni, visto gli scarsi risultati in ambito professionale, ella decide di tornare a "far visita" al direttore di quella sede giornalistca... Mary lo ricorda perfettamente, invece egli no, in quanto la ragazza è davvero cambiata... Il capo, inizia a guardarla con occhi diversi -quegli occhi che accennano ad un corteggiamento-...Ma a lui non le interessa sotto l' aspetto professionale, bensì solo per il suo aspetto estetico (prova ne sono le copie degli articoli a lui riservati, che però lo stesso cestina senza aver letto)...
Così Mary, riceve l' incarico di redattrice ed un invito a cena dal suo superiore -e da qui inizia la sua confusione sentimentale- il capo, però ha già una tresca con la sua segretaria...
Mary, tornata a casa, racconta tutto a Simon, con il quale si è instaurato un rapporto "speciale" basato, ormai, non solo su una semplice amicizia... Egli, capito "il soggetto", dopo aver sentito che il direttore del giornale, l' ha invitata a cena, tenta in tutti i modi di metterla in guardia, facendole capire che quello è un "donnaiolo"...
I consigli di Simon, vengono presi a male, ed il risultato è "una lastra di ghiaccio" che scende su di loro e li fa allontanare...
Un mattino, entrando nel suo ufficio, Mary, scopre la relazione tra il capo e la segretaria, mentre fanno l' amore....
Le tornano in mente le parole, i consigli di Simon e tutto ciò che egli le ha detto a riguardo, e così corre da lui, per scusarsi....
L' amore nei confronti di Simon, la sua umiltà e sincerità, portano Mary ad un 'unica conclusione.-.. Ella sceglie di vivere con il ragazzo e di andare al giornale "solo per lavoro"....
Oggì i due vivono ancora insieme felici e contenti....!!!!!!!
19/10/2011
Quando sentivo dire da novelli genitori che i figli ti cambiano la vita, sconvolgendola (ovviamente in positivo ), stentavo a crederci, soprattutto se si trattava di giovani genitori alle prese con pannolini, poppate e "notti insonne"... Invece, ho dovuto ricredermi; sono diventato papà proprio un anno fa ed oggi mia figlia spegnerà la sua prima candelina! E' passato così in fretta questo tempo, che sembra ieri, eppure i giorni passano e la mia piccolina cresce sempre di più!
Stamattina prima di andare a lavoro, l'ho lasciata a casa che dormiva un pò... finalmente... Perchè da quando è arrivata da mamma e papà, non ci ha fatto chiudere occhio, avendo scambiato il giorno con la notte e viceversa; è molto attiva come bimba, tant'è che per lei, addormentarsi alle 7:00 del mattino, è assolutamente normale!
Ricordo perfettamente quando nacque, soprattutto perché ebbi la fortuna di assistere al parto e ancor prima, di dare tutte le attenzioni possibili, tutto l'affetto e tutto l'amore a mia moglie, la quale, avendo trascorso una nottata di dolori, contrazioni e paure, arrivò al momento del parto davvero sfinita.
Per il resto che dire!?! E' stato bellissimo vedere uscire mia figlia dal ventre materno... In quel momento,avrei tanto voluto che qualcuno mi scattasse una foto -anche se non faccio fatica ad immaginare la mia espressione!-
Poi, giunta ormai l'ora, trasferirono mia moglie in sala parto e mi fecero uscire... Dissì all'ostetrica:"Mi raccomando, fate entrare anche me quando sta per nascere mia figlia, voglio vederla, voglio stare vicino a mia moglie" e lei molto velocemente rispose: "Ti prometto che farò il possibile"!...
Attesi 10 interminabili minuti, le lacrime mi bruciavano dentro, sentivo che il momento era arrivato -me ne accorsi dalle urla- ma ancora lì fuori nessuno veniva a chiamarmi... Inaspettatamente, ormai privo di speranze, vidi l'ostetrica arrivare verso di me con un camice, subito capii di dover entrare, così lo indossai e corsi subito da mia moglie a darle coraggio.... Lei mi guardò con gli occhi di chi non ha forza di parlare, ma soffre- e mi fece capire attraverso il suo sguardo che cercava sicurezze...
Il momento più bello in assoluto!?! Il primo pianto di Martina, cui fece seguito un' unica esclamazione:"Quanto sei bella a papà- e non perchè come si dice "Ogni scarrafon è bell' a mamma soji", ma Martina era ed è meravigliosa, la sua pelle così rosea, il suo visino così candido...Che bella!
Subito dopo il parto la portarono nel nido per lavarla e visitarla...
Nel corridoio l'attendevano mia mamma e mia suocera; Appena uscii, le anticipai, dicendo loro:" sono senza parola per la felicità!".
Nel frattempo seguii Martina, senza perderla mai d'occhio. Dopo due ore mia moglie ritornò in stanza e potemmo stare finalmente tutti e tre insieme...
Oggi la nostra bimba inizia a dire le prime paroline, a giocare davvero con noi, a sorriderci, a mostrare il suo affetto -certo anche a fare i suoi capricci!- E' DAVVERO LA GIOIA PIù BELLA CHE LA VITA CI POTESSE RISERVARE...
Sebbene tutti dicevano che assistere al parto non fosse facile, posso dire che anch'io credevo fosse così, ma forse il VERO AMORE PER MIA MOGLIE E PER MIA FIGLIA, mi hanno dato la forza di farcela.
Il mio consiglio è quello di tentare; se non altro, un marito,un papà, non porterà con sè lo scrupolo di non aver voluto assistere all'emozione più bella della vita...Mal che vada si potrà sempre uscire dalla sala parto...
Colgo inoltre l'occasione, per dire un GRAZIE a mia moglie che ha dato alla luce la nostra meravigliosa bambina e soprattutto alla mia piccolina...
Il regista, Angelo Antonucci, per la 1° volta in Italia, porta sul grande schermo, un film ispirato ad una storia vera, la cui tematica è il bullismo, fenomeno purtroppo di scottante attualità.
La storia, è narrata da Sara, mediante flashback sul blog, in cui parla del suo amico Marco…Marco è un nuovo compagno, trasferitosi da poco, il quale oltre vive un periodo in cui, oltre alla sua continua ricerca interiore, si trovaa dover affrontare nuovi problemi, senza purtroppo poter contare sulla mamma , super impegnata per lavoro, e sulla sorella, perennemente assente. L’unico vero punto di riferimento, è per lui, il suo anziano maestro di violino,il quale, oltre a dargli i consigli più adeguati, cerca di incoraggiarlo…
Marco, è un ragazzo calmo, sensibile studente modello, che oltre a piacere ai professori, piace, molto, anche alle ragazze. Da subito, diventa vittima prescelta del bullo Miki, adolescente con una brutta situazione famigliare, al cui interno vi è un fratello più piccolo, una mamma organizzatrice di eventi, e quasi mai presente, ed un padre avvocato, perso nel tunnel della droga… Intanto, Marco, Elisa (eterna innamorata, ed ex ragazza del bullo), Sara (studentessa ambiziosa), e Federico (il simpatico della compagnia), trascorrono del tempo insieme, riuscendo a formare un gruppo ben consolidato, in cui pian paino, nasceranno storie d’amore.
Nel frattempo, Miki, non riesce ad accettare il fatto che la sua ex, vada dietro Marco, e per questo, non perde occasioni (più volte, per aggredire lui, e violentare lei).
La vicenda, va avanti, fra amicizie, primi amori, problemi di ogni giorno e difficile rapporto genitori-figli. Le violenze poste da Miki, al suo bersaglio, continuano sino a che dentro li, qualcosa inizia a cambiare, in seguito ad un’aggressione che l fratello più piccolo,subisce fuori scuola da un bullo. Così, Miki rispecchiandosi, vede la sua situazione messa al contrario, ripercossa sul fratello…Ma un altro episodio, segnale di cambiamento, si ha quando Miki, scoprendo il suo spacciatore, intento a “rifornire”di drogasuo padre, lo segnala alla polizia…Ma è ancora presto, dire che Miki è cambiato, poiché ricopre ancora il suo ruolo”.
Il motivo di queste continue aggressioni e silenzi, mantenuti come segreti, sono frutto di una mancata soluzione, in grado di contrastareMiki, da parte di tutta la scuola,. Le cose cambiano finalmente, quando un giorno, Marco trattenuto sia scuola per completare una ricerca,rimane ad insaputa di Miki, vittima di un incendio all’edificio, da lui appiccato… Così in una situazione di estremo pericolo di vita, Miki, fa i conti con la sua coscienza e, (trovando anche il coraggio per affrontare la sua vita) tende la mano a Marco, sperando di salvarlo.
L’anno scolastico, è ormai terminato, e i quattro amici, (gruppo stabile ancora una volta, al cui interno vengono a formarsi le coppie Marco-Elisa, e gli inaspettati Sara-Federico), fanno i conti con l’esame di maturità…
Nel complesso, il film, è riuscito nell’intento di prestarsi da spunto di riflessione e dibattito sull’argomento del bullismo, che nasce all’interno di famiglie di alto livello sociale (piuttosto disagiate) e trova sfogo maggiormente in ambito scolastico. Anche nel film, infatti, sia il bullo che la vittima, hanno alle spalle una famiglia poco disposta ad ascoltare, capire, ed aiutare i giovani; edentrambi i soggetti – vittima e carnefice –si proiettano a pieno, nella triste e realtà quotidiana, in cui, il comportamento antisociale viene evidenziato dall’uso di alcool e droghe, che innescano meccanismi ove conta solo l’appartenenza ad un branco, contrariamente all’individualità, resa nulla.
Secondo me, nel film è però reso scarno il ruolo dei professori, in quanto mostrati poco attenti al fenomeno e molto “distanti”, nel prendere iniziative personali, che contrastino le spiacevoli situazioni.
Per quanto riguarda invece le musiche sia quelle del gruppo DNA71, che quelle del cantautore Rosario Di Bella, siano adatte alle scene “integrate”. Resta il fatto, che il film “Nient’altro che noi”, vivad’originalità, sia per il regista Antonucci in quanto primo ad affrontare la tematica del bullismo al cinema, che per la scelta artistica del cast, in cui i principali soggetti, sono i giovani in età adolescenziale.